Pesci |
|||
OLFATTO |
|||
I pesci percepiscono gli odori
attraverso le narici, non connesse alle vie respiratorie. Esse sono delle
aperture (2 o 4) direttamente collegate con il sistema olfattivo. L’olfatto
aiuta i pesci a localizzare il cibo e le aree di riproduzione; inoltre
consente loro di sentire i feromoni, quando un pesce in branco libera un
“feromone di allarme” provoca un’immediata reazione di fuga nei compagni. |
|||
UDITO |
|||
L’orecchio dei pesci è meno
complicato del nostro; la ragione della semplicità di questa struttura sta
nel fatto che l’acqua è un mezzo molto denso e quindi i suoni o le
vibrazioni, che si trasmettono 5 volte più rapidamente che nell’aria, vengono
captati più facilmente. L’udito dei pesci è
coadiuvato dalla loro abilità nel percepire le vibrazioni. Questa capacità è
dovuta alla presenza della vescica natatoria (utile anche a mantenere una
posizione corretta a qualsiasi profondità), la quale trasmette le vibrazioni
all’orecchio interno. L’udito dei pesci è buono,
anche se il loro orecchio è invisibile all’esterno. Inoltre dispongono di un
recettore speciale, detto linea laterale, sensibile alle basse frequenze. I
suoni si propagano per vibrazioni. Più un suono è acuto, più elevata è la sua
frequenza; essa si misura in Hertz (HZ). |
|||
|
Cani |
|
|
La struttura esterna dell’orecchio
è composta da una cartilagine, ricoperta di peli e di muscoli che racchiude
il padiglione mobile, il quale può orientarsi a seconda della provenienza dei
suoni, come un’antenna radar. La parte esterna dell’orecchio serve da
raccoglitore di suoni per l’orecchio medio. Nel padiglione dell’orecchio si
trovano vari nervi, tra i quali il nervo vago che svolge un’azione di
rallentamento del cuore. Quando viene effettuata l’otectomia (il taglio delle
orecchie a fini estetici), questo nervo viene stimolato e può provocare un
effetto anestetico. |
|||
|
Gatti |
||
Come molti predatori anche il
gatto ha un udito molto fine aiutato anche dalla capacità di orientare i
padiglioni auricolari che isolano la fonte sonora interessata dai rumori ambientali
e rende possibile l’individuazione della direzione della sorgente sonora. Tra
i mammiferi, l’ampiezza dell’audiogramma del gatto è notevole corrispondendo
a circa di 10,5 ottave. Orientativamente la sensibilità sonora del gatto è
simile a quella dell’uomo, in particolare alle basse frequenze. Il gatto riesce a percepire anche gli ultrasuoni ovvero quelle
vibrazioni sonore che non sono percepibili dall’orecchio umano. La maggiore sensibilità alla alte
frequenze è legata al suo “lavoro”: dare la caccia ai topi. Infatti il gatto,
meglio di un uomo percepisce quelle sonorità a frequenza alta tipiche dei
roditori riuscendo quindi così ad avere un'arma micidiale per individuarli e
scovarli anche nei posti più impervi. |
|||